La terra veneta, sotto Augusto (49 a.C.) venne a costituire la X Regio (Venetia et Histria).
È intorno a questo periodo che iniziano i lavori di bonifica e irrigazione di molti dei terreni della X Regio tramite il sistema della centuriazione, in particolare delle 5 centuriazioni della pianura veneta centrale e cioè di Cittadella – Bassano, Padova Nord (Asolo), Padova Nord-Est (Cis Musonem), Treviso e
Altino
.
L´agro centuriato (ager centuriatus) Cis Musonem, dal nome del fiume Muson che lo separava dall´agro di Altino a nord , era delimitato a sud dal Medoacus Maior e dal III
quintario parallelo dal D.M., a ovest dalla linea delle risorgive, a est presumibilmente dal V° quintario parallelo dal K.M.
Il fiume Muson, che ha costituito fino al XV sec. d. C. il confine naturale nord del municipium di Padova, ai tempi dell´agro centuriato da Salzano proseguiva sul sedime dell´attuale rio Cimetto e poco prima di Mestre s´immetteva sul Marzenego mentre la deviazione di Mirano si fa risalire al Medio Evo per circondare con le sue acque il castello di Mirano da dove lo fecero proseguire verso Mestre utilizzando l´alveo del Menegon e del Bottenigo.
Per tracciare la centuriazione Cis Musonem, poiché già esisteva la città di Padova da cui dipendeva il territorio, l´agrimensore utilizzò come cardo massimo la via Aurelia (Statale del Santo) che congiungeva Padova ad Asolo e individuò l´umbilicus agri presso S. Giorgio delle Pertiche; tracciò perpendicolarmente ad esso il decumano massimo (decumanus maximus) corrispondente all´attuale via Desman che congiungeva Vicenza (tramite un tratto della via Postumia) a Mestre in prossimità della quale incontrava la via Annia (ad nonum), vale a dire al nono miglio da Altino da dove proseguiva poi per Aquileia.
Lungo il Decumano Massimo, verso il confine nord dell´agro centuriato troviamo, con probabile
funzione di castrum (fortezza o ricovero dei soldati romani impegnati nell´opera di costruzione e difesa della centuriazione e del territorio),il castello di Stigliano e Castelliviero a Zianigo.
Parallelamente ai due assi viari principali, ogni 100 actus (3550 mt) l´agrimensore tracciava i limites quintarii che delimitavano i saltus (12,6 Kmq) e che dovevano servire da vie di comunicazione fra i vici o i pagi che sorgevano perlopiù in prossimità di queste vie.
L´inclinazione dei decumani rispetto alla direzione ideale est-ovest è di circa 14° in modo da seguire la linea di massima pendenza del terreno per favorire il defluire dell´acqua ed il massimo soleggiamento dei campi.
La rete stradale veniva poi ulteriormente infittita con altre strade a una distanza tra loro di venti actus (710,40 m) parallele ai cardini e ai decumani già tracciati.
Le aree quadrate risultanti da quest´ulteriore suddivisione erano le centurie della superficie di circa cinquanta ettari ciascuna.
Ogni centuria veniva originariamente suddivisa con linee parallele ai cardini e ai decumani in dieci strisce alla distanza tra loro di due actus pari a 71,04 m. formando 100 superfici quadrate di circa 0,5 ha. chiamate heredia.
Ogni heredia era suddivisa a metà nell´asse nord-sud costituendo due iugeri.
Jugerum (da jugum pari a 2523 mq), è l´unità di terreno più piccola, cioè il primitivo campo romano corrispondente alla quantità di terreno che un paio di buoi poteva arare in un giorno, era lungo due actus e largo uno.
Le strade avevano una doppia alberatura e i decumani in particolare erano bordati, sul lato nord, da piccoli canali di scolo.
Dove s´incrociavano i limites che delimitavano le centurie, venivano posti dei cippi o edicole sacre, queste ultime con l´evento del cristianesimo sono state sostituite con simboli cristiani tipo i capitelli votivi che spesso si trovano agli angoli delle centurie.
Uno dei centri più importanti dell´agro romano "miranese" era Jiulianigus, l´attuale Zianigo (frazione di Mirano), che sorgeva lungo il decumano Massimo (Via Desman) che sembra derivi da Julianus + icus, ossia "luogo scelto per farvi accampare le legioni di Cesare".
Altri toponimi che troviamo nel miranese sembrano derivare dal nome del proprietario romano come:
•Caltana il cui nome deriva probabilmente da quello della gens romana Calptana, proprietaria della centuria su cui oggi sorge il paese.
•Pianiga da Pellianica o Oppilianica, derivanti dal nome dell´antico proprietario terriero
Pellianus o Oppilianus;
•Stigliano viene fatto derivare dal latino Septilius + anus, il Pignorio da Hostilianus
(dalla gens Hostilia: famiglia patrizia padovana ricordata all´epoca dell´imperatore Nerva, lo Scardeone da Sextilianus (dalla gens Sextilia);
•Veternigo da Vetrinius + icus (nome del proprietario del fondo), oppure da vetus vicus = vecchio villaggio;
Altri toponimi legati al periodo romano sono:
•Mirano, da Miranum, probabilmente da mira o specola con funzioni di osservatorio militare, come nel vicino paese di Mira, a difesa del territorio bonificato e reso fertile nell´area della centuriazione, oppure da Midranis (bolla di papa Eugenio III al vescovo di Treviso del 1152) derivato probabilmente da Midranae che ricorda la natura acquosa del suolo.
•Vetrego che molto probabilmente deriva da Vetrinius + icus, Vitricum - Vetrigo – Vetrego;
Singolare è il caso della centuriazione che interessò la zona dell´attuale Spinea dove s´intersecavano due graticolati con orientamento diverso ("Cis-Musonem" e l´Agro di Altino) facendo sî che il tracciato viario venisse ad assumere un andamento a lisca di pesce o spina dalla quale può derivare il toponimo di Spinea (o Spineta o Spineda.)
A Borgoricco (Provincia di Padova), uno dei più importanti centri del graticolato per l´opera di tutela e conservazione del patrimonio antico: è qui, infatti, che si trova un Museo dedicato proprio alla centuriazione.
Come individuare i cardini e i decumani
L´individuazione dei cardini e dei decumani: avviene tramite una sigla di due lettere e il numero d´ordine rispetto all´asse principale di riferimento ponendosi sull´umbilicus e guardando verso ovest:
•la D del decumano è preceduta da una S se questo si trova a sinistra del decumano massimo, da un´altra D se si trova a destra di esso;
•la K del cardine è preceduta da una V se si trovano al di là (cioè a ovest) del cardine massimo, da una C se si trova al di qua di esso.
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Fonti & citazioni
Le nozioni storiche sopra riporte sono tratte da:
•"IL GRATICOLATO ROMANO" a cura di Gianni Caravello, dell´;Associazione "Parcopartecipato"
•"Istituto della Enciclopedia italiana Treccani "
•"La centuriazione a nord- est di Patavium" a cura www.latinitas.
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